L’occlusione è il rapporto che intercorre fra le superfici masticatorie dei denti mascellari e quelle dei denti mandibolari quando le mascelle sono chiuse. Quando i normali rapporti sono alterati si parla di malocclusione. La malocclusione è uno scorretto allineamento dei denti o dei mascellari o più semplicemente una “scorretta chiusura dentale” .
La classificazione delle malocclusioni universalmente accettata è quella proposta da Angle .
In base al rapporto che intercorre quindi tra la cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore, e il solco mesio-vestibolare del primo molare inferiore, Angle, classificò i tipi di occulsione in tre classi:
I CLASSE:detta anche Normocclusione, si ha un rapporto di prima classe quando la cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore, ingrana con il solco mesio-vestibolare del primo molare inferiore.
II CLASSE:o Disto-occlusione, si ha quando la cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore, occlude mesialmente al solco mesio-vestibolare del primo molare inferiore. Questa classe, a seconda della posizione degli anteriori, è divisa in due sottoclassi dette divisioni:
II CLASSE – I DIVISIONE: si ha una seconda classe, a livello posteriore, ed un aumento dell’overjet negli anteriori.
II CLASSE – II DIVISIONE: si ha sempre, a livello posteriore, una seconda classe, ma si presenta un’assenza di overjet a livello anteriore, determinata dalla palatoversione dei frontali superiori.
III CLASSE: detta anche mesio-occlusione, si ha quando la cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore ingrana distalmente al solco mesio-vestibolare del primo molare inferiore
Sebbene sia comunemente accettato una possibile correlazione fra occlusione dentale, postura del corpo e disfunzioni o dolori dell’articolazione temporo- mandibolare, non è disponibile, al momento, evidenza scientifica del rapporto causa-effetto.
In particolare, risulta evidente come approcci basati sulla diagnosi e sulla correzione di presunte anomalie strumentali e/o occluso-posturali non possano trovare spazio nella clinica dei disturbi mandibolari.
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