L’acufene, l’otalgia e la disfunzione mandibolare sono sintomi comuni che spesso si presentano contemporaneamente in pazienti con disturbi temporali e cranio-facciali. Questa rassegna esplora la complessa relazione tra questi sintomi, delucidando i possibili meccanismi alla base della loro co-occorrenza, e fornisce una panoramica degli attuali approcci diagnostici e terapeutici.
Otalgia e disfuzione mandibolare
L’acufene è la percezione del suono in assenza di uno stimolo esterno e colpisce circa il 10-15% della popolazione adulta. L’otalgia, o dolore all’orecchio, può derivare da varie eziologie, tra cui infezioni e infiammazioni dell’orecchio esterno, medio o interno. La disfunzione mandibolare si riferisce a un gruppo di disturbi che interessano l’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e i muscoli responsabili del movimento della mascella. Questi disturbi, noti collettivamente come disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare, sono caratterizzati da dolore, limitazione del movimento della mandibola e rumori articolari.
Le evidenze emergenti suggeriscono una relazione tra acufeni, otalgie e disfunzioni mandibolari. Questa rassegna si propone di sintetizzare l’attuale comprensione di questa relazione, discutere i possibili meccanismi sottostanti ed esplorare le implicazioni per la pratica clinica.
Connessioni anatomiche e fisiologiche
La vicinanza anatomica dell’orecchio e dell’articolazione mandibolare fornisce una possibile spiegazione per la co-occorrenza di acufeni, otalgia e disfunzione mandibolare. L’orecchio medio, che contiene gli ossicini e la membrana timpanica, è separato dall’articolazione temporo mandibolare da una sottile parete ossea. Inoltre, il nervo auricolotemporale, un ramo del nervo trigemino, innerva sia l’articolazione della mandibola sia le strutture dell’orecchio. Questa innervazione condivisa può portare a un cross-talk e a una sensibilizzazione afferente, spiegando la presenza simultanea di otalgia e disfunzione mandibolare.
I muscoli tensore timpano e tensore veli palatini condividono connessioni funzionali e anatomiche con i muscoli masticatori, in particolare con il muscolo pterigoideo mediale. Un’attività muscolare anomala nei pazienti affetti da disfunzioni mandibolari, come l’iperattività o gli spasmi muscolari, potrebbe influenzare la funzione di questi muscoli, causando acufeni e otalgia.
Evidenze epidemiologiche
Diversi studi hanno riportato una maggiore prevalenza di acufeni e otalgie nei pazienti con disturbi mandibolari rispetto a quelli senza.
Ad esempio, una revisione sistematica di 28 studi ha rilevato che la prevalenza di acufeni nei pazienti con problemi mandibolari variava dal 33% al 76%, mentre la prevalenza di otalgia variava dal 10% al 54%. Le probabilità di soffrire di acufeni e otalgie erano rispettivamente 3,2 e 2,6 volte superiori nei soggetti con disfunzioni temporo mandibolari rispetto a quelli senza.
Un’associazione significativa tra disturbi mandibolari e acufeni è stata osservata anche in studi basati sulla popolazione. In un ampio studio trasversale che ha coinvolto più di 65.000 partecipanti, il disturbo mandibolare è stato associato in modo indipendente a un aumento del rischio di acufeni dopo l’aggiustamento per i potenziali fattori confondenti.
Implicazioni cliniche
Data l’apparente relazione tra acufene, otalgia e disfunzione mandibolare, è fondamentale che i medici considerino questi sintomi nel loro insieme quando formulano una diagnosi e un piano di trattamento. Una valutazione completa dovrebbe includere un’anamnesi dettagliata, un esame fisico e, se necessario, studi di imaging per identificare le possibili condizioni sottostanti.
Le strategie di trattamento devono essere mirate all’eziologia sottostante dei sintomi. Per gli acufeni e le otalgie correlate alle disfunzioni mandibolari, si possono prendere in considerazione trattamenti conservativi come la terapia fisica, gli apparecchi orali e gli approcci farmacologici. In alcuni casi, può essere necessario rivolgersi a uno specialista, come un otorinolaringoiatra o un chirurgo orale e maxillo-facciale.
Conclusioni
La relazione tra acufeni, otalgie e disfunzioni mandibolari è complessa e multifattoriale. Le connessioni anatomiche e fisiologiche tra l’orecchio e l’ATM, nonché le evidenze epidemiologiche, suggeriscono un forte legame tra questi sintomi. I medici dovrebbero essere consapevoli di questa relazione e considerare un approccio completo alla diagnosi e al trattamento quando gestiscono pazienti che presentano acufeni, otalgie e disfunzioni mandibolari.
Pubblicazionmi su questo tema:
PER DOMANDE O RICHIESTE AL DR. GUARDA NARDINI COMPILARE IL MODULO SEGUENTE
Il dr. Guarda Nardini è uno dei maggiori esperti mondiali nell’ambito del trattamento delle disfunzioni dell’articolazione temporo mandibolare opera prevalentemente in Veneto (presso l’ospedale di Treviso e ambulatorio a Padova)
Il seguente servizio è assolutamente gratuito!