Il dr. Guarda Narini è stato relatore al corso di Padova del 19 gennaio 2019, con un intervento su “Il ruolo del maxillo-facciale nel trattamento dei disturbi del sonno“.
Il legame esistente fra vie aeree respiratorie superiori e inferiori è da tempo conosciuto. Asma, rinite e rinosinusite sono frequentemente associate. Il naso infatti ha la funzione di filtrare, purificare, umidificare, condizionare e regolare il flusso dell’aria. Un’alterazione di tali funzioni, come avviene nel caso di flogosi nasale, può essere in parte responsabile della patologia bronchiale. Fino all’80% dei pazienti asmatici presenta rinite allergica e fino al 40% dei pazienti con rinite soffre anche di asma. Pertanto rinite, rinosinusite ed asma non sono malattie distinte, ma spesso rappresentano un identico processo patologico che interessa diversi distretti dell’apparato respiratorio. Il russamento e le apnee ostruttive nel sonno possono essere secondarie anche ad un alterata respirazione nasale. La sindrome delle apnee notturne (OSAS) è presente nel 2-4% della popolazione generale e può determinare complicanze a carico dell’apparato cardio-circolatorio (rischio ipertensione, ictus cerebrale o infarto) e una riduzione della qualità e durata della vita. La roncopatia (russamento), che è indice di parziale ostruzione delle vie aeree superiori (dal naso al faringo-laringe) durante il sonno, interessa dal 40 al 60% della popolazione dopo i 40 anni e può essere il campanello d’allarme di futura OSAS. Ciò evidenzia sia l’importanza di una diagnosi e di un trattamento precoci.