Perché il lobo auricolare è speciale (anatomia e importanza)
Il lobo (lobulo) è la porzione inferiore non cartilaginea del padiglione auricolare: è composto di pelle sottile, tessuto adiposo e connettivo; la sua vascolarizzazione deriva da rami periauricolari superficiali. Dal punto di vista estetico ha grande impatto sul volto: asimmetrie o perdita del lobo sono facilmente visibili e fonte di disagio psicologico. Questa semplicità anatomica spiega perché molti difetti possono essere affrontati con lembi locali o innesti compositi, ma anche perché l’estetica finale è soggetta a piccoli difetti che si notano molto.
Cause principali di perdita o deformazione del lobo
Trauma: taglio, avulsione (es. incidente, aggressione), piercing/strappo.
Oncologia: escissione di carcinomi o altri tumori cutanei che coinvolgono il lobo.
Deformità congenite o post-chirurgiche: microtia, esiti di precedenti interventi.
Modifiche estetiche: split da orecchino, riduzione per invecchiamento o allungamento da pesi.
Principi generali di ricostruzione
Valutazione iniziale: estensione del difetto, presenza del pezzo amputato, tempo dall’evento, stato della cute circostante.
Obiettivi: ristabilire forma, spessore e simmetria; mantenere o ripristinare foro per orecchino se richiesto; minimizzare cicatrici e retrazioni.
Scelta della tecnica: guidata da dimensione del difetto, qualità dei tessuti e aspettativa estetica.
Tempi chirurgici: alcune soluzioni sono monostadio (una sola procedura), altre richiedono due fasi (es. flap poi rimodellamento).
Consenso informato: spiegare al paziente possibilità di asimmetria residua, necessità di piccoli ritocchi, rischio di infezione, necrosi o formazione di cheloidi.

Tecniche chirurgiche principali — cosa fa il chirurgo e quando sceglierla
A. Reimpianto microvascolare (reattachment microvascular)
Quando: avulsione completa con segmento integro e condizioni favorevoli (pezzo disponibile, tempi brevi).
Perché: quando realizzabile offre il miglior riassorbimento tissutale, conservazione della morfologia e sensibilità; richiede microscopica e équipe esperta. Recenti revisioni sottolineano che, quando possibile, il reimpianto microvascolare dà i risultati funzionali ed estetici migliori nelle avulsioni complete.
B. Pocket technique e reimpianto non-vascolare (tecniche “pocket”)
Quando: frammenti cartilaginei grandi, pazienti senza possibilità di microchirurgia, o ritardi nella presentazione.
Concetto: il pezzo amputato viene temporaneamente “sepolto” in una tasca cutanea (es. preauricolare o sovrastante) per favorire inosservazione e successivo scollamento. È una opzione tradizionale ma con risultati cosmetici inferiori rispetto al reimpianto microvascolare.
C. Innesti compositi
Quando: piccoli difetti o quando si vuole riutilizzare tessuto del margine amputato.
Concetto: innesto di pelle + sottocute (a volte con cartilagine) fissato nel letto ricevente; limite dimensionale circa 1 cm per motivi di sopravvivenza. È utile per piccole perdite ma meno efficace per difetti ampi. Principi storici e linee guida sull’uso degli innesti compositi restano validi.
D. Flap locali monostadio: Gavello, bilobed, Limberg e varianti
Quando: perdita parziale del lobo, esiti oncologici dopo escissione, split da earring.
Gavello (bilobed) — flap bilobato che viene ripiegato per ricreare la porzione anteriore e posteriore del lobo: semplice, affidabile e adatto alla maggior parte dei difetti non troppo estesi. È una delle tecniche classiche e largamente citate nella letteratura.
Limberg (double-over rhomboid / posterior flap) — variante che permette ricostruzione in un unico tempo con buoni risultati estetici, particolarmente utile quando il tessuto retroauricolare è disponibile. Recenti case series riportano risultati estetici soddisfacenti in singolo tempo operatorio.
Altre varianti: bilobed con basi diverse, flap retroauricolare, combinazioni a seconda delle dimensioni e della posizione del deficit.
E. Tecniche a due stadi e innesti di pelle-forza (skin grafting / resurfacing)
Quando: quando il difetto e la qualità dei tessuti richiedono una prima ricostruzione di volume e successivo affinamento. Talvolta si usa innesto cutaneo per ricoprire la superficie di un lembo che altrimenti lascerebbe una zona scoperta.
F. Soluzioni avanzate e future — stampa 3D e tissue engineering
Per difetti completi o in ricostruzioni complesse (es. microtia esteso), la stampa 3D e l’ingegneria dei tessuti stanno emergendo come strumenti per creare supporti anatomici o scaffolds personalizzati; benché ancora in sviluppo clinico, rappresentano una frontiera importante per ricostruzioni complesse dell’orecchio.
Confronto pratico: punti di forza e limiti
Reimpianto microvascolare: migliore estetica/funzione se fattibile; richiede microspecialisti e condizioni ideali.
Pocket technique / reimpianto non vascolare: soluzione quando microchirurgia non è possibile; risultato spesso inferiore.
Innesti compositi: buoni per piccoli difetti; limite dimensionale.
Flap Gavello / Limberg / bilobed: soluzioni semplici, spesso monostadio, con risultati estetici riproducibili e bassa morbilità; largamente usati per difetti parziali.
Risultati attesi e complicanze
Risultati estetici: con tecniche locali ben eseguite si può ottenere simmetria molto soddisfacente; le differenze minori nella curvatura o nello spessore sono frequenti ma spesso accettabili.
Complicanze principali: necrosi parziale del lembo o dell’innesto, infezione, retrazione cicatriziale, asimmetria, perdita del foro auricolare, formazione di cheloidi (soggettivo). La probabilità varia con la tecnica: maggiore nel caso di innesti estesi o pocket technique; relativamente bassa per flap ben vascolarizzati come il Gavello se indicati correttamente.
Risultati attesi e complicanze
Risultati estetici: con tecniche locali ben eseguite si può ottenere simmetria molto soddisfacente; le differenze minori nella curvatura o nello spessore sono frequenti ma spesso accettabili.
Complicanze principali: necrosi parziale del lembo o dell’innesto, infezione, retrazione cicatriziale, asimmetria, perdita del foro auricolare, formazione di cheloidi (soggettivo). La probabilità varia con la tecnica: maggiore nel caso di innesti estesi o pocket technique; relativamente bassa per flap ben vascolarizzati come il Gavello se indicati correttamente.
Recupero e gestione post-operatoria
Primo controllo entro 48–72 ore per verifica vascolarizzazione/drenaggi e rimozione medicazioni.
Antibiotici se indicati (es. in caso di trauma contaminato).
Sutura di solito rimossa tra 7–14 giorni a seconda del lembo.
Evitare trazione e attività che possono traumatizzare l’orecchio per 4–6 settimane.
Ritocchi: a volte mini-ritocchi (rilassamento cicatriziale, aggiustamento del profilo) dopo 3–6 mesi.
Ricostruzione chirurgica del lobo auricolare
La ricostruzione del lobo auricolare è un campo dove la semplicità anatomica convive con esigenze estetiche elevate. Esistono molte soluzioni chirurgiche consolidate: la scelta ottimale è personalizzata sul difetto e sul paziente. Le tecniche locali (Gavello, Limberg, bilobed) rimangono strumenti fondamentali per difetti parziali, mentre il reimpianto microvascolare è la soluzione di riferimento per avulsioni complete quando disponibile. Le tecnologie emergenti (stampa 3D, tissue engineering) aprono prospettive interessanti per casi complessi ma sono ancora in fase di sviluppo clinico.
Il dr. Luca Guarda Nardini si occupa di chirurgia maxillo facciale per la risoluzione di problematiche complesse come la chirurgia ricostruttiva e la chirurgia orale.
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