I traumi sono tra le patologie più frequenti del distretto maxillo-facciale.
Le fratture delle ossa nasali sono tra i traumi più comuni che richiedono interventi di chirurgia maxillo-facciale
Tra le fratture più tipiche troviamo, in ordine:
- fratture delle ossa nasali
- fratture dello zigomo
- fratture della mandibola
- fratture del condilo mandibolare
- fratture dell’orbita
- fratture del mascellare superiore
Quali sono le principali cause di un trauma maxillo-facciale?
Le cause dei traumi maxillo-facciali sono principalmente derivanti dagli incidenti stradali, le aggressioni e i traumi sportivi.
Come si effettua la diagnosi di un trauma maxillo-facciale?
La diagnosi prevede attento esame clinico e deve essere confermata da necessari esami strumentali.
Gli esami strumentali possono essere di primo livello, meno invasivi per il paziente e se necessario esami strumentali, che permettono di vedere la posizione della frattura e l’entità della frattura. L’esame clinico comprende l’anamnesi, la storia clinica del paziente, e informazioni sull’evento che ha prodotto il trauma (principlamente quando è successo, come è successo, da quanto tempo è successo). Segue un esame obiettivo, composto da una ispezione extra-orale e intra-orale con percussione e auscultazione. Sulla base di questo si formula una prima diagnosi, e si richiedono gli esami strumentali di cui si ha bisogno.
Le nuove tecnologie aiutano il trattamento di un trauma maxillo-facciale?
Negli ultimi 5 anni le nuove tecnologie hanno completamente cambiato la chirurgia maxillo-facciale sia per quanto riguarda la diagnosi sia per la terapia. A livello diagnostico esistono tantissime procedure strumentali nuove, come la TC, la risonanza, la cine-risonanza. Esami mininvasivi come l’artroscopia e la endoscopia. Oggi esiste la possibilità di ricostruire immagini tridimensionali dello scheletro e possono essere creati modelli stereo-litografici dello scheletro, che riproducono il cranio del paziente in plastica con le stampanti 3D. Per quanto riguarda la terapia oggi esistono mezzi di sintesi realizzati in materiali bio-compatibili che non devono essere rimossi dopo l’intervento e strumenti come i trapani a vibrazione che tagliano solamente l’osso senza ledere le strutture dei tessuti molli.
In cosa consiste l’intervento di chirurgia per un trauma maxillo-facciale?
L’intervento di chirurgia per la riparazione delle ossa del cranio consiste come per tutte le fratture in una esposizione, una riduzione e una contenzione delle fratture. Esposizione significa vedere le fratture per poterle ridurle in modo corretto.
Quando si espone una frattura facciale bisogna tenere in considerazione tutte le strutture nobili che costituiscono la faccia e non bisogna lederle, facendo tagli in viso che siano deturpanti. Dunque si accede per via intra-orale o per via trans-congiuntivale per le fratture delle orbite. Quando è necessario si fanno dei tagli minimali estetici e plastici utilizzando suture plastiche, che scompaiono. Alcune fratture, poi, non necessitano di una esposizione. Per esempio, le fratture dell’arco zigomatico si riducono, si dice “a cielo coperto”, ossia senza l’esposizione diretta, ma solo su controllo radiografico intra-operatorio.
La riduzione della frattura significa mettere le strutture ossee nella stessa identica posizione in cui erano prima dell’incidente.
Dopo avere ridotto la frattura, bisogna fare in modo che la frattura rimanga nella posizione corretta, per questo si usano dei mezzi di contenzione.
Oggi questi mezzi sono in titanio e sono mini o micro placche necessarie per bloccare i frammenti ossei in posizione.
Quali sono i rischi e problemi di un intervento di chirurgia maxillo-facciale?
Dipende essenzialmente da due fattori. Il primo fattore è la diagnosi ovvero da che cosa ha il paziente. Il secondo fattore dipende da chi esegue l’intervento. In ogni caso è sempre necessario, prima di ogni intervento, parlare con il chirurgo per farsi spiegare in modo chiaro i vantaggi e i possibili rischi.
La chirurgia maxillo-facciale cerca di trovare gli approcci chirurgici meno visibili, gli interventi vengono condotti per via intra-orale e quindi con cicatrici plastiche invisibili.