Ormai sono più di 35 anni che faccio chirurgo maxilo facciale e si è assistito in questi anni a un’evoluzione importantissima, una rivoluzione, dove il computer ci permette di programmare esattamente gli interventi. A differenza di quello che accadeva una volta oggi quando andiamo in sala operatoria la maggior parte delle volte sappiamo cosa abbiamo di fronte sappiamo come affrontare i problemi già programmati a tavolino. In precedenza si andava in sera operatoria e si scopriva un po’ quello che c’era da fare.
Come ricostruire con delle placche e degli innesti d’osso prelevati da altre perone: si può ricostruire completamente
la mandibola.
Queste sono delle delle procedure che fino a qualche anno fa si utilizzano gli innesti ossei per ricostruire la mandibola però era un po’ grossolana. In questa maniera si arriva esattamente a costruire la mandibola nella stessa posizione con la stessa forma che aveva
prima con la possibilità anche dopo di mettere degli impianti e quindi permettere poi ai pazienti di masticare quindi un cambiamento di vita un miglioramento di vita importantissimo.
Le cause più frequenti delle fratture facciali sono gli incidenti stradali: è incredibile è la quantità di ciclisti che operiamo, direi che il 50% forse di più dei traumi sono dati da gente in bicicletta. D’altro canto in bicicletta ci va la mamma col cestino della spesa, il papà che porta il bambino a scuola che mette i piedi nei raggi oppure il ciclista professionista. L’ultimo che abbiamo ricoverato praticava il down hill: ci è arrivato col casco rotto. Questo ragazzo era totalmente aperto in faccia, totalmente fratturato: è stato un disastro.
Poi ci sono i grossi traumi cranici facciali e quelli li affrontiamo normalmente con i colleghi della neurochirurgia con i quali collaboriamo quotidianamente.
Ad esempio un caso di una caduta di bicicletta, se ricordo bene un 20 m di volo fuori dalla strada . La parte più interessante dal punto di vista professionale che è la ricostruzione. Questo è molto interessante per come sia stata programmata la ricostruzione con il 3D sono state acquisite le immagini tridimensionali e al computer per ottimizzare i tempi chirurgici per ottimizzare anche la l’utilizzo dei frammenti ossi. In un caso del genere dove ci saranno penso una ventina di fratture al al volto è peggio di un puzzle.
Nel senso che i puzzle son tagliati una 90 pezzettini di carta invece l’osso non è solo tagliato molte volte è bisellato per cui non riesci neanche ad incastrarlo di qui l’importanza di poter acquisire le immagini prima poterle gestire al computer e in questa maniera sapere esattamente il singolo pezzo dove va proprio per avere una ricostruzione ottimale.
Quindi per noi è importantissimo sia acquisire le fotografie del paziente prima dell’incidente ma soprattutto a poter elaborare al computer i dati che ci vengono dati dalla TAC. Queste sono le grosse novità della chirurgia maxillo facciale al di là di della questione sanitaria strettamente detta e del restituire delle abilità.
Nelle ricostruzioni noi utilizziamo delle piccole placche molto sottili circa di 1 mm in titanio che è un materiale biocompatibile che ci permette di fissare in maniera tridimensionale i frammenti ossi.
Questo una volta, fino a 25 30 anni fa si faceva solo con i fili metallici quindi tutta la tridimensionalità veniva persa e quindi le le facce venivano un poco a caso, più schiacciate o più avanzate.
Oggi è tutto un lavoro fatto computer che ci aiuta moltissimo al momento dell’intervento chirurgico in sala operatoria.