Grazie ad una stampa in 3D, i chirurghi del reparto maxillo-facciale del Ca’ Foncello sono riusciti a sostituire metà della mandibola di un paziente cinquantenne: quest’ultima, risultando fortemente deteriorata, è stata sostituita con una replica in titanio della parte sana.
Il sofisticato intervento dell’équipe di Chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ha asportato e ricostruito la madibola, garantendo estetica e funzionalità.
«In seguito a una serie di interventi di chirurgia orale di routine – spiega il primario del reparto, il dottor Luca Guarda Nardini – il paziente aveva sviluppato un’estesa necrosi ossea con fistolizzazione cutanea: tale lesione è stata favorita dal farmaco utilizzato per trattare l’osteoporosi. Dopo numerosi accertamenti il paziente si è appoggiato alla nostra Unità Operativa: la biopsia ha permesso di ottenere la diagnosi di osteonecrosi mandibolare farmaco correlata; una complicanza rara che tende a manifestarsi nel caso in cui non vengano seguiti i rigidi protocolli farmacologici e chirurgici.
La Tac ha messo subito in evidenza come metà della mandibola fosse completamente compromessa a tutto spessore e non fosse possibile intraprendere un approccio conservativo. Si poneva quindi il problema – prosegue Guarda Nardini – di come poter dare al paziente una buona qualità di vita, visto il grave deficit estetico e funzionale che comporta la resezione di metà mandibola.
È stato quindi richiesto un modello 3D del cranio per avere un miglior inquadramento dell’estensione della lesione e il dr Mirko Ragazzo, con il supporto del dr Alessandro Cicognini e del dr Matteo Val, grazie all’ingegneria informatica, ha ricostruito con perfetta simmetria un’emimandibola in titanio con le caratteristiche facciali del paziente stesso. L’emimandibola è stata realizzata con tecnica di fusione a mezzo laser dalle polveri di titanio. Il tutto con il fine ultimo di poter permettere al paziente di continuare a vivere la vita di tutti i giorni malgrado la grave menomazione».
L’intervento è durato circa tre ore senza particolari complicanze. Il decorso post-operatorio è stato regolare e il paziente è stato dimesso dopo alcuni giorni. A due settimane dall’intervento il paziente dimostra un buon recupero della funzione e dell’estetica pre-intervento.
La possibilità attuale di sfruttare le tecniche di progettazione computer-guidate favorisce sia il medico, che può progettare i margini di resezione più precisi facilitando così l’inserimento e il fissaggio della protesi, sia il paziente cui viene restituita una normale armonia del volto.
«La nostra Unità operativa – conclude dr. Luca Garda – è all’avanguardia per la progettazione computer guidata in 3D del volto del paziente al fine di permettere una buona qualità di vita alla persona che deve essere sottoposta a demolizioni facciali importanti. Tutto ciò è possibile grazie alle competenze di un grande team di infermieri di sala operatoria e di reparto e di tutti i medici chirurghi maxillofacciali e odontoiatri che afferiscono alla struttura».
La stampa 3D si basa sulla creazione di oggetti tridimensionali attraverso il processo di deposizione di strati successivi di materiali. Nell’ambito della chirurgia maxillo-facciale, la stampa 3D viene utilizzata principalmente per la fabbricazione di modelli anatomici, guide chirurgiche personalizzate e protesi.
I modelli anatomici stampati in 3D consentono ai chirurghi di esaminare con precisione le strutture anatomiche dei pazienti prima dell’intervento chirurgico. Questi modelli consentono di pianificare in modo più accurato l’approccio chirurgico, riducendo il rischio di errori durante l’operazione. Inoltre, i modelli consentono al paziente di visualizzare in modo tangibile la propria anatomia, facilitando la comprensione del piano di trattamento proposto.
Le guide chirurgiche personalizzate sono un’altra applicazione importante della stampa 3D. Queste guide vengono create utilizzando le scansioni 3D del paziente e consentono al chirurgo di posizionare in modo preciso gli impianti o di eseguire tagli ossei. Ciò riduce la durata dell’intervento chirurgico, migliora la precisione e riduce il rischio di complicanze.
Le protesi stampate in 3D offrono un’alternativa personalizzata e precisa rispetto alle protesi tradizionali. Possono essere realizzate per adeguarsi perfettamente all’anatomia del paziente, migliorando l’aspetto estetico e la funzionalità. Inoltre, la stampa 3D consente di produrre protesi in tempi più brevi rispetto ai metodi tradizionali, riducendo così il tempo di attesa per il paziente.
L’utilizzo della stampa 3D nella chirurgia maxillo-facciale ha dimostrato numerosi vantaggi. La precisione e l’adattabilità dei modelli anatomici, delle guide chirurgiche personalizzate e delle protesi stampate in 3D migliorano l’outcome chirurgico e riducono il rischio di complicanze. Inoltre, la possibilità di coinvolgere attivamente il paziente nel processo decisionale tramite la visualizzazione dei modelli anatomici può migliorare la comprensione e la soddisfazione del paziente.
Tuttavia, alcune limitazioni devono essere prese in considerazione. La stampa 3D richiede competenze tecniche specializzate e costi di investimento iniziali. Inoltre, è necessario garantire la qualità dei materiali utilizzati e la sterilizzazione delle guide e delle protesi stampate. Ulteriori studi e ricerche sono necessari per valutare a lungo termine l’efficacia e la durata delle protesi stampate in 3D.