L’osteotomia sagittale della mandibola è una procedura chirurgica utilizzata principalmente per correggere disordini dentofacciali, in particolare malocclusioni di classe II e III.
Questa operazione consente di modificare la posizione della mandibola, migliorando l’estetica facciale e la funzionalità masticatoria.
La tecnica è stata sviluppata negli anni ’50 e ha subito numerosi perfezionamenti nel tempo, rendendola oggi una delle procedure più comuni in chirurgia ortognatica.

Indicazioni per l’osteotomia sagittale della mandibola
Le indicazioni principali per l’osteotomia sagittale della mandibola includono:
- Malocclusioni: Correzione di disallineamenti dentali e scheletrici.
- Disfunzioni dell’ATM: Trattamento di problemi legati all’articolazione temporomandibolare.
- Estetica facciale: Miglioramento dell’armonia del profilo facciale.
- Problemi funzionali: Difficoltà nella masticazione e nella fonazione.
Tecnica Chirurgica
L’osteotomia sagittale può essere eseguita in diverse modalità, ma le due più comuni sono la tecnica di “Obwegeser” e la tecnica di “Split”.
Tecnica di Obwegeser
Questa tecnica prevede l’incisione lungo il ramo mandibolare, permettendo un movimento di traslazione e rotazione della mandibola. La procedura è realizzata attraverso i seguenti passaggi:
- Incisione: Un’incisione intraorale viene effettuata per minimizzare le cicatrici visibili.
- Osteotomia: Viene praticata un’osteotomia sagittale, che consente di dividere la mandibola in modo controllato.
- Movimento: La mandibola viene spostata nella posizione desiderata e fissata con placche e viti di osteosintesi.
Tecnica di Split
La tecnica di split prevede la separazione del ramo mandibolare in due parti, consentendo un maggiore controllo del movimento e una riduzione del rischio di complicanze neurologiche. I passaggi includono:
- Incisione: Simile alla tecnica di Obwegeser, ma spesso più estesa.
- Creazione del “Split”: Viene effettuata un’osteotomia che divide il ramo in due sezioni.
- Stabilizzazione: Fissaggio delle sezioni mediante sistemi di osteosintesi.

Risultati e Complicanze per l’osteotomia sagittale della mandibola
I risultati post-operatori sono generalmente positivi, con un alto tasso di soddisfazione da parte dei pazienti. Le complicanze più comuni includono:
- Infezioni: Sebbene rare, possono verificarsi e richiedere un trattamento antibiotico.
- Lesioni nervose: Potrebbero verificarsi danni ai nervi, causando intorpidimento o dolore.
- Problemi di guarigione: La scarsa osteointegrazione delle placche può portare a mobilità.
Controindicazioni per l’osteotomia sagittale della mandibola
L’osteotomia sagittale della mandibola presenta alcune controindicazioni che devono essere attentamente considerate prima dell’intervento. Ecco un elenco delle principali controindicazioni:
- Malattie sistemiche: Patologie gravi come diabete non controllato, malattie cardiovascolari o coagulopatie possono aumentare il rischio di complicanze.
- Infezioni orali: La presenza di infezioni attive nella cavità orale può compromettere la guarigione post-operatoria.
- Disturbi psichiatrici: Pazienti con disturbi mentali gravi o incapacità di comprendere il trattamento possono non essere idonei.
- Crescita ossea incompleta: Nei pazienti adolescenti, la crescita ossea deve essere completata per evitare la necessità di ulteriori interventi.
- Anomalie scheletriche gravi: Malformazioni scheletriche che richiedono approcci chirurgici complessi possono essere una controindicazione.
- Abitudini parafunzionali: Comportamenti come il bruxismo possono compromettere i risultati e aumentare il rischio di complicanze.
- Insufficienza ossea: Una ridotta quantità di osso mandibolare può rendere difficile una corretta osteosintesi.
- Allergie ai materiali di sintesi: Allergie note ai materiali utilizzati per il fissaggio (placche e viti) possono escludere l’intervento.
È fondamentale che il chirurgo valuti attentamente la storia clinica del paziente e conduca un’analisi approfondita per determinare l’idoneità all’intervento.
Il dr. Luca Guarda Nardini si occupa di chirurgia orale e maxillo facciale per la risoluzione di problematiche complesse come i trattamenti dei disordini mandibolari e le malocclusioni dentali.
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