L’intervento dell’equipe del dottor Guarda Nardini
Asportato senza lasciare alcuna cicatrice tumore nasale. L’intervento è stato eseguito dall’unità operativa complessa di chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso guidata dal Direttore dr Luca Guarda Nardini.
“Il ragazzo– spiega il primario, dr Luca Guarda Nardini – da qualche tempo aveva riscontrato un ingrossamento del lato destro del naso, con peggioramento della capacità respiratoria. Dopo numerosi accertamenti in vari ospedali è approdato da noi. Il paziente, nella cui gestione sono stato coadiuvato dal dottor Mirko Ragazzo e dal dr Matteo Val, è stato immediatamente sottoposto a biopsia della lesione, con diagnosi di una rara neoplasia, il tumore di Masson”.
Modalità operative: il modello 3d del cranio
“La Tac ha messo in evidenza un’ampia lesione di circa 3 cm che aveva eroso le ossa nasai. Completati gli accertamenti preoperatori – prosegue il dr. Luca Guarda Nardini – si poneva il problema del forte impatto estetico che la gestione chirurgica della malattia poteva comportare per il giovane. E’ stato quindi richiesto un modello in 3D del cranio, per avere un miglior inquadramento dell’estensione della malattia e identificare quale potesse essere il miglior approccio da mettere in atto alla luce della giovane età del paziente. Dopo attente valutazioni abbiamo deciso di aggredire la neoplasia con una tecnica poco conosciuta, il “Midfacial Degloving Approach”, un approccio combinato dal cavo orale e dal naso, in maniera tale da evitare esiti cicatriziali in sede estetica.
Si è posto, anche, il problema di come ristabilire i normali lineamenti del volto tenendo conto del minus che si sarebbe creato una volta rimosso il tumore. Avendo a disposizione una delle più grandi banche dei tessuti a livello europeo (FBTV Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso), si è deciso di utilizzare a fini ricostruttivi della cartilagine da costola di donatore, anziché prelevare tessuto dal paziente. Il tutto al fine di ridurre l’invasività dell’intervento, i tempi di recupero post-operatori e il rischio di complicanze”.
Vedi l’articolo tratto dal “Gazzettino”
Rassegna Stampa:
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