La malocclusione di terza classe scheletrica rappresenta una condizione ortodontica caratterizzata da una discrepanza scheletrica tra la mascella superiore (ipoplasia mascellare) e la mandibola (prognatismo mandibolare). Questa anomalia può influenzare non solo l’estetica facciale, ma anche la funzionalità masticatoria, respiratoria e fonetica, rendendo necessario un approccio multidisciplinare per la sua gestione.
La malocclusione di terza classe scheletrica non è solo un problema estetico, ma può avere ripercussioni significative sulla qualità della vita del paziente:
Alterazioni funzionali: la discrepanza scheletrica compromette l’efficienza della masticazione, causando una digestione incompleta e potenziali disturbi gastrointestinali. La fonetica è spesso alterata, con difficoltà nella corretta pronuncia di alcuni suoni.
Dolore e disfunzione temporo-mandibolare (TMD): l’asimmetria funzionale può sovraccaricare l’articolazione temporo-mandibolare, portando a dolore cronico, clic articolari e ridotta apertura della bocca.
Problemi respiratori: in alcuni casi, l’ipoplasia mascellare può contribuire a restringere le vie aeree superiori, aumentando il rischio di apnea ostruttiva del sonno (OSA).
Impatto psicologico: l’alterazione dell’estetica facciale, con un profilo concavo e la prominenza mandibolare, può influire negativamente sull’autostima del paziente. Molti pazienti riferiscono difficoltà nelle interazioni sociali e un senso di disagio con la propria immagine.
Compromissione sociale e lavorativa: studi evidenziano che le persone con malocclusioni gravi possono percepire pregiudizi legati al proprio aspetto fisico, influendo negativamente sulla carriera e sulle relazioni interpersonali.

Caratteristiche e Diagnosi della Mallocclusione di terza classe schelettrica
La malocclusione di terza classe scheletrica è una condizione in cui la mandibola si posiziona in avanti rispetto alla mascella superiore, causando una chiusura dentale inversa (crossbite anteriore). Questo può derivare da:
- Sviluppo insufficiente della mascella superiore.
- Eccessivo sviluppo mandibolare.
- Combinazione di entrambe le condizioni.
Segni Clinici
- Estetica facciale compromessa: profilo concavo con prominenza mandibolare.
- Malposizione dentale: crossbite anteriore o posteriore.
- Funzionalità alterata: difficoltà masticatorie, fonetiche e talvolta respiratorie.
Diagnosi
- Anamnesi completa: per valutare la storia familiare e l’evoluzione della crescita scheletrica.
- Esame clinico: valutazione della simmetria facciale, posizione dei denti e funzionalità mandibolare.
- Imaging radiologico: teleradiografia laterale e 3D (CBCT) per analizzare le proporzioni craniofacciali.


Trattamento con Intervento Correttivo della Mallocclusione di terza classe schelettrica
Il trattamento della malocclusione di terza classe scheletrica varia in base all’età del paziente, alla gravità della condizione e agli obiettivi estetico-funzionali.
1. Trattamento nei Pazienti in Crescita
Nei pazienti in fase di sviluppo, l’obiettivo principale è modificare la crescita scheletrica per prevenire l’aggravarsi della malocclusione.
Maschera facciale (ortopedica): Utilizzata per stimolare la crescita della mascella superiore tramite trazione extraorale. Questo dispositivo è particolarmente efficace se applicato durante la crescita precoce (6-10 anni).
Espansione rapida del palato (RPE): Indicata in presenza di ipoplasia trasversale della mascella superiore, questa tecnica aumenta lo spazio nell’arcata superiore, migliorando l’allineamento dentale e la funzione respiratoria.
2. Trattamento negli Adulti
Nei pazienti adulti, dove la crescita scheletrica è terminata, il trattamento è principalmente chirurgico-ortodontico.
Pianificazione Pre-Chirurgica: Prima dell’intervento chirurgico, si utilizza un trattamento ortodontico per allineare i denti e preparare le arcate. Gli specialisti possono avvalersi di software 3D per simulare il risultato finale e migliorare la precisione.
Chirurgia Ortognatica: Consiste nella correzione delle discrepanze scheletriche attraverso interventi su mandibola e/o mascella.
Osteotomia Le Fort I: Questa tecnica prevede lo spostamento della mascella superiore in avanti per correggere l’ipoplasia mascellare.
Osteotomia sagittale bilaterale (BSSO): Utilizzata per arretrare la mandibola nei casi di prognatismo mandibolare.
Chirurgia combinata: Indicata nei casi più gravi, comporta interventi su entrambe le arcate per migliorare l’equilibrio facciale.
Innovazioni Tecnologiche: L’uso della navigazione chirurgica, delle guide personalizzate stampate in 3D e delle simulazioni virtuali ha rivoluzionato la chirurgia ortognatica, rendendola più precisa e predicibile.
3. Trattamento Post-Chirurgico
Dopo l’intervento, il paziente deve seguire un piano di mantenimento che include:
Ortodonzia post-chirurgica: per perfezionare l’occlusione.
Fisioterapia: per migliorare la funzionalità muscolare e articolare.
Follow-up regolari: per monitorare la stabilità dei risultati.
Caso clinico pre e post intevento

La malocclusione di terza classe scheletrica ha un impatto significativo sull’autostima e sulle relazioni sociali dei pazienti.
Studi recenti hanno evidenziato un miglioramento della qualità della vita e della fiducia in sé stessi dopo il trattamento correttivo, sottolineando l’importanza di un approccio empatico e personalizzato.
La gestione della malocclusione di terza classe scheletrica richiede un approccio integrato che combini le competenze di ortodontisti, chirurghi maxillo-facciali e altri specialisti. Le innovazioni tecnologiche, come la pianificazione digitale e la stampa 3D, hanno migliorato notevolmente la precisione diagnostica e terapeutica, garantendo risultati funzionali ed estetici ottimali.
Una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo sono essenziali per minimizzare le complicazioni e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Il dr. Luca Guarda Nardini si occupa di chirurgia maxillo facciale per la risoluzione di problematiche complesse come i trattamenti ortodontici come le mallocclusioni e delle disfunzioni dell’articolazione mandibolare.
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